mercoledì 17 febbraio 2010

Imola:la 200 Miglia nel 2011




La conferenza stampa tenutasi ieri presso l'autodromo di Imola, è stata estremamente importante per capire "idee e sogni" di uno degli autodromi più belli ma anche bistrattati del panorama mondiale: pretese di messa in sicurezza della pista non sempre compatibili con il tracciato, strutture "da rivedere", abitanti della zona sembravano davvero essere riusciti a mettere i bastoni tra le ruote dell'Enzo e Dino Ferrari...che oggi, passo dopo passo, sta tornando all'antico splendore grazie all'impegno di Formula Imola spa, subentrata da qualche anno alla Sagis nella gestione dell'autodromo emiliano.

«SONO EMOZIONATO come quando mio padre mi portò qui per la prima volta, cinquant’anni fa. Oggi l’autodromo riparte, lo riporteremo al primato che merita». E’ la promessa del dottor Claudio Costa, presentato ieri in autodromo come nuovo coordinatore del servizio medico e responsabile sviluppo del circuito. Un ritorno a casa per il medico dei piloti, creatore della clinica mobile, figlio di quel Checco Costa che dell’autodromo fu uno degli ideatori alla fine degli anni ’40. Ha tante idee: «Dobbiamo riportare l’auto-motodromo, così mi piace chiamarlo, al livello dei piloti che ci corrono — dice —. Servono dei lavori e saranno fatti, perché ci sono la volontà e la passione. Tutti vogliono che Imola torni in alto».

LA VERITA’ è che l’obiettivo, nemmeno troppo segreto, del nuovo gestore Formula Imola, è riportare dopo la Superbike anche la MotoGp nel circuito. Ci vorrà qualche anno, ma l’ambizione è rappresentata dalla presenza stessa di Costa, uno che alla MotoGp ha legato gran parte del suo mito.
«La sua voce — dice il sindaco Daniele Manca —, parla di grandi eventi. Ma è anche una scelta di una persona imolese, una scelta di identità e di cultura».
Oltre al fratello Carlo (che torna speaker ufficiale), accanto a Costa c’è una parata di campioni delle due ruote di ieri e di oggi: Virginio Ferrari, Franco Uncini, Marco Lucchinelli, Pier Francesco Chili e Marco Simoncelli.
Un'opera di riqualificazione dell'impianto gigantesca, iniziata con il completo rifacimento dei box - anche se le terrazze sono ancora da completare - ed alcuni accorgimenti alla pista, che ha sostanzialmente mantenuto il suo tracciato originale.
Certo il Tamburello e la Villeneuve sono solo l'ombra di quelle curve da pelo che hanno contraddistinto il "cavalluccio marino" sino al 1994, ma curve come la Piratella, la discesa e la staccata che portano alla Rivazza o le Acque Minerali, rappresentano ancora oggi dei punti dove il pilota può dimostrare in tutto e per tutto il proprio valore...
Per ospitare la MotoGp in futuro però probabilmente non basteranno i lavori da cinque milioni di euro già in programma alle strutture di bordo pista, come la nuova avveniristica copertura con pannelli solari per l’area box, il rifacimento dell’ingresso, la realizzazione del museo dell’autodromo.
Servirà, probabilmente, qualche lavoro anche in pista. Punto cruciale, la nuova chicane realizzata per la Superbike: per la MotoGp la via di fuga forse dovrebbe essere allargata.
Il presidente di Formula Imola Uberto Selvatico Estense poi indica anche un settore nel quale Costa è un’autorità: «Dovremo rivedere anche le strutture mediche — spiega il numero uno di via Rosselli —, che sono un po’ datate. Seguiremo i consigli di Costa per renderle più razionali».
Una giornata piena di emozioni per il dottor Costa, che ha rievocato il lontano giorno del 22 aprile 1957, quando, proprio a Imola, scoprì la sua vocazione: «Ero un ragazzino — racconta commuovendosi — ed entrai di nascosto a bordo pista per vedere i miei eroi da vicino. A un certo punto Geoff Duke cadde a pochi passi da me. Io corsi in pista e lo trascinai sul prato prima che arrivassero le altre moto». La fotografia di quel ragazzino che portava in salvo il pilota finì sui giornali il giorno dopo: «Mio padre si arrabbiò perché avevo scavalcato il recinto. Ci rimasi male. Poi mi disse: ‘Ti sei meritato la sgridata, ma devi sapere che quello che hai fatto lo farai sempre’. Quindici anni dopo entrai in autodromo come medico. Forse — continua —, mio padre sapeva anche che un giorno l’autodromo avrebbe avuto bisogno del mio aiuto, ma non lo disse. Oggi però sono qui anche per lui».
Fra le idee di Costa c’è anche di aprire l’autodromo ai giovani, gratuitamente, per una forma di educazione alla guida: «I giovani — dice — devono trovare in pista il controllo delle loro emozioni». Quest’anno l’autodromo Enzo e Dino Ferrari (il cui calendario 2010 è in fase di ultimazione), ospiterà oltre alla Superbike (26 settembre), anche il campionato italiano velocità (19 settembre). La novità più importante è in calendario il 3 ottobre, quando si terrà una rievocazione storica della 200 miglia, creata proprio da Checco Costa. «Puntiamo a portare 200mila persone in autodromo — dice il direttore generale Walter Sciacca — ed è un obiettivo che siamo certi di poter conseguire».

Valori che i più grandi piloti auto e moto al mondo hanno sempre dimostrato, in particolar modo in eventi come i GP di F1 nel caso delle auto o i GP del Motomondiale o della WSBK: c'è una gara, però, che più di ogni altra ha segnato i destini di molti piloti e di molte aziende, tra cui - come ammesso dalla stessa interessata... - anche la Ducati.

Parliamo naturalmente della mitica 200 Miglia di Imola, corsa in cui i migliori piloti al Mondo si sono confrontati sin dal 1972, anno in cui Francesco Costa - il papà del mitico Dr.Costa, oggi rientrato nella struttura organizzativa dell'autodromo - diede vita alla celebre corsa motociclistica: l'idea di farla rinascere già dal 2011 c'è e l'interessamento da parte di alcune aziende logisticamente "vicine" all'autodromo sembra essere decisamente elevato. Rimarrebbe da capire con che moto correre, anche se la via più logica sarebbe quella di rifarsi alle già esistenti categorie SBK o STK1000, lasciando così spazio anche ai privati per correre.

Di certo l'interesse verso questa corsa è molto elevato: il 3 ottobre 2010, ne andrà in scena una eccezionale rievocazione: da non perdere. E per il futuro, chissà...

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